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Le case da gioco in Italia

lentepubblica.it • 18 Ottobre 2017

casino sale da giocoIl gioco appassiona gli italiani da tempo immemore, come ci testimoniamo antichissimi reperti risalenti già all’epoca romana. Il casinò di Venezia, inaugurato nel 1638 a Ca’ Vendramin sul Canal Grande, è la casa da gioco più antica del mondo. La stessa parola “casinò”, diffusa praticamente ovunque, è di origine italiana.


 

Attualmente in Italia esistono quattro casinò autorizzati, precisamente a Campione d’Italia (il Casinò di Campione), Saint-Vincent (Casino de la Vallée), Sanremo (il Casinò di Sanremo) e a Venezia (Casinò di Venezia). Tra il 1911 e il 1946 era attivo anche il casinò di Gardone Riviera. Tra il 1963 e il 1965 era aperto al pubblico l’unico casinò italiano nel sud Italia, il Casinò di Taormina.

 

Ca'_Vendramin_Calergi

 

In Italia si è scelto di autorizzare lo sfruttamento legale del gioco d’azzardo in una rosa di luoghi molto ristretta, in base a considerazioni di vario genere. Due delle quattro case da gioco come Saint-Vincent – nato per iniziativa autonoma della regione – e Sanremo si trovano in luogo di confine. Campione d’Italia si trova in territorio svizzero, rappresenta una vera e propria exclave italiana in territorio straniero. Venezia si trova in prossimità di Slovenia e Croazia. Questa extra-territorialità e questa vicinanza con i confini delle case da gioco italiane sono state pensate dal legislatore nell’ottica di fermare i giocatori diretti in gran numero oltre frontiera. Inoltre la presenza di casinò in questi luoghi è stata autorizzata con l’intento mirato di stimolare particolari aree economicamente depresse del nostro paese. Oltre agli introiti derivati dal gioco, dietro ogni casinò c’è sempre un indotto che concerne l’intrattenimento in senso più ampio, dall’organizzazione di spettacoli alle consumazioni al bar. Nelle sale si organizzano periodicamente numerosi eventi e tornei diventati appuntamenti fissi per gli appassionati Ad esempio a Sanremo si è conclusa nel 2012 la finale del Pokerstars.it IPT, edizione molto seguita e amata, che ha visto una crescita di attenzione mediatica sempre maggiore nei confronti di questo torneo, che si svolge ormai ogni anno nelle case da gioco italiane.

 

La normativa italiana sulle case da gioco in territorio italiano non è molto chiara e per certi aspetti risulta lacunosa. È possibile aprire nuovi casinò in Italia? A tal proposito si è pronunciata persino la Corte costituzionale, chiedendo che si dissipino dubbi a riguardo e che si legiferi in vista di una normativa certa. La Consulta, infatti, ha ostacolato nel 2002 il tentativo di aprire nuove case da gioco in Friuli-Venezia Giulia.

 

Casinò_di_Campione,_night

 

Il caso ha fatto molto discutere, ma ancora non si è giunti ad una soluzione definitiva e condivisa. Altre città che hanno spinto per l’autorizzazione ad aprire un casinò sul territorio nazionale sono Taormina e Montecatini Terme, che in passato erano meta amata da numerosi giocatori, come anche Ischia, Sorrento, Lignano, l’Aquila, Napoli, Roma e Milano, località che non hanno mai ospitato un casinò, ma che hanno fiutato il forte potenziale economico dell’operazione. Molte proposte di legge avanzano l’ipotesi di autorizzare una casa da gioco in ogni regione italiana in zone che raccolgono i maggiori flussi turistici.

 

Oggi i casinò presenti sul territorio italiano propongono ai loro visitatori i grandi classici del gioco: poker, roulette, Blackjack, Baccarat e il Trente et Quarante. Il codice di abbigliamento varia molto a seconda del luogo, così come gli orari e i tempi d’apertura e chiusura, anche questi regolati per legge, ma con un margine di libertà per ogni casa. La normativa è concorde sul fatto che per entrare in un casinò italiano e giocare è necessario aver compiuto il diciottesimo anno di età e portare con sé un documento d’identità valido ad attestarlo.

 

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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